Rapporto GreenItaly: le aziende italiane puntano alla sostenibilità con Industria 4.0, energie rinnovabili e controllo produzione di fabbrica.
Nell’undicesima edizione del rapporto GreenItaly si evidenzia la forza della green economy nazionale. Sono oltre 432 mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi che negli ultimi 5 anni hanno investito in prodotti e tecnologie green. Vediamo quali sono le attività e gli investimenti green che influiscono positivamente sulla crescita del business aziendale, specie nell’industria manifatturiera con l’Industria 4.0.
GreenItaly: le imprese green affrontano meglio la crisi
Secondo l’indagine di Symbola e Unioncamere chi è green è più resiliente. Nel rapporto GreenItaly emerge che nel 2020 il 16% delle imprese che ha investito in sostenibilità ha aumentato il proprio fatturato. Le imprese giovanili sono più eco-friendly: il 47% con under 35 ha intrapreso investimenti green.
La green economy comprende settori economici diversi; le attività sono sempre più incentrate a combattere l’impatto ambientale, mediante la riduzione di:
- materiale di scarto e dei rifiuti nei processi produttivi
- imballaggi con materiali non riciclabili
- emissioni di CO2 derivanti da attività quali estrazione, trasporto, trattamento e trasformazione delle materie prime
Le aziende eco sostenibili utilizzano in modo più efficiente le risorse naturali, senza perdere di vista il profitto; questo va di pari passo con un modello di crescita sostenibile, che comprende investimenti rispettosi dell’ambiente.
Fotovoltaico e rinnovabili: la crescita in Italia
Nel primo report GreenItaly, pubblicato circa 10 anni fa, il dato relativo all’installazione del fotovoltaico nel mondo era pari a 25 GW; oggi è cresciuto a 660 GW. La tecnologia green ha compiuto importanti progressi: sono stati investiti oltre 2,6 miliardi di dollari in rinnovabili. L’Italia è il settimo Paese dopo Cina, Usa, Giappone, Germania, Gran Bretagna e India.
La produzione di energia da fonti rinnovabili ha assunto un ruolo strategico nello sviluppo della green economy. Sul fronte delle emissioni della comunità europea, l’Italia si posiziona tra i Paesi più sostenibili, con il 7,2% delle emissioni a livello nazionale.
La spinta alle rinnovabili deriva da:
- interesse nella riduzione dell’impronta di carbonio e dell’impatto ambientale
- opportunità di diversificare le attività aziendali
- possibilità di valorizzare i sottoprodotti
- necessità di fronteggiare i costi energetici elevati
Anche le rinnovabili agricole hanno subito una crescita interessante, grazie al contributo degli incentivi nel settore, in particolare per il biogas ed il fotovoltaico.
Industria manifatturiera ed economia circolare
L’industria manifatturiera ha uno stretto legame con l’economia circolare e la filiera del riciclo. Molto spesso, infatti, nei cicli produttivi sono impiegati materiali di scarto; sono cresciuti anche i recuperi open loop, cioè l’utilizzo di materiali provenienti da cicli produttivi diversi (es. vetro nell’industria ceramica).
Nel rapporto GreenItaly è evidenziato come nel 2016 l’Italia fosse al secondo posto tra i Paesi europei – dopo la Germania – per quantità riciclate (esclusi i rifiuti minerali) a livello industriale. L’uso di materie seconde ha raggiunto nello stesso anno circa 50 milioni di tonnellate. Nel 2018 i numeri sono ancora in crescita; oltre il 90% dell’insieme delle produzioni metallurgiche e siderurgiche dipende dall’approvvigionamento di materie seconde. Cresce il loro utilizzo in altri settori di produzione, tra cui quello della carta, del vetro e della plastica.
Industria 4.0: la digitalizzazione come leva competitiva
La digitalizzazione rafforza la capacità competitiva delle aziende. Le imprese eco investitrici orientate al 4.0 hanno riscontrato un aumento del fatturato nel 20% dei casi. Ad incidere positivamente è anche il rapporto tra imprese e istituzioni territoriali: le aziende che hanno investito o investiranno nel green hanno dichiarato di aver instaurato o rafforzato le collaborazioni con Regioni, Comuni e Camere di commercio.
Il settore della meccanica italiana si è dimostrato un importante supporto delle filiere produttive per la riduzione dell’impatto ambientale; ciò anche grazie agli incentivi di Industria 4.0. Investire nel digitale, utilizzare piattaforme IoT e sistemi di controllo produzione di fabbrica significa aumentare la produttività, rendere i servizi più efficienti e ridurre i costi produttivi.
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Per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, è necessario investire in tecnologie a basso impatto ambientale, adottare strumenti volti all’innovazione e al miglioramento dei processi industriali. Così facendo si possono raggiungere gli obiettivi di sostenibilità: riduzione delle emissioni di CO2, incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, maggiore efficientamento energetico.
L’innovazione è ciò che mantiene l’azienda competitiva; le azioni green e sostenibili aumentano l’interesse degli investitori.
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