Le imprese di costruzione sono più attente alla sostenibilità ambientale e scelgono con attenzione i partner ai quali affidare i rifiuti da costruzione/demolizione. Chi ottimizza il processo di lavorazione aziendale contribuisce al raggiungimento degli obiettivi UE in materia di energia, rifiuti ed emissioni atmosferiche, ma riesce anche a conquistare nuovi clienti e a ridurre i costi aziendali.
Rifiuti da costruzione e demolizione: potenzialità che non vanno sottovalutate
Le attività di costruzione e demolizione sono tra quelle che producono consistenti quantità di rifiuti i cui flussi in Europa sono tra i più cospicui.
La legge ne vieta l’abbandono ed affida all’impresa di costruzione/demolizione l’incarico di identificarli, raggrupparli, trasportarli (in conto proprio o tramite terzi) e di destinarli al recupero o allo smaltimento finale in discarica.
I rifiuti edili hanno però un grosso potenziale di riciclo, un potenziale che la normativa europea invita ad osservare al fine di conseguire obiettivi sempre più specifici, come:
- la riduzione dei rifiuti prodotti;
- l’eliminazione delle sostanze tossiche presenti nei materiali da costruzione;
- l’abbattimento delle emissioni di gas serra relative alla gestione dei rifiuti edili;
- il raggiungimento di un’alta percentuale di riciclo, soprattutto in termini di qualità.
Quest’ultimo punto è particolarmente importante, perché non basta avviare al recupero grosse quantità di rifiuti edili, conta anche la qualità del riciclo/recupero a cui questi vengono destinati. Tra le operazioni di recupero più comuni per i rifiuti edili ci sono il riempimento e l’impiego di inerti per la realizzazione di fondi stradali; talvolta però non basta.
Downcycling dei rifiuti edili: cos’è e perché l’UE vuole evitarlo
Il downcycling o riciclo a basso grado (o di basso valore) è quell’attività che non consente alle materie di mantenere il proprio valore nel tempo, rendendole così difficilmente assoggettabili ad ulteriori e successivi processi di riciclo.
Nel caso dei rifiuti edili il riciclo a basso valore è fortemente sconsigliato, anche dalla normativa europea. Nella direttiva 2018/851/UE, recentemente recepita dall’Italia, l’Unione invita gli Stati membri ad adottare misure volte alla promozione della demolizione selettiva e di pratiche utili a facilitare la rimozione sicura, il riuso e il riciclaggio di alta qualità di rifiuti e materiali edili.
Edilizia e ambiente: le imprese di costruzione privilegiano l’approccio green
Ogni fase di vita di un edificio – progettazione, produzione, utilizzo, demolizione e gestione dei rifiuti – può essere ottimizzata per favorire la riduzione delle emissioni di gas serra dei materiali da costruzione. È anche per questo motivo che lo Stato promuove la riqualificazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi più efficienti.
Rendere gli edifici più circolari nel corso del loro ciclo di vita significa progettarli e utilizzarli in maniera efficiente, per poi continuare a sfruttare le potenzialità dei loro materiali quando saranno demoliti, evitando così di acquistarne dei nuovi.
Secondo lo studio effettuato dall’Agenzia europea per l’ambiente, tra le azioni che le imprese di costruzione possono compiere per contribuire alla riduzione delle emissioni dei gas serra degli edifici c’è quella relativa alla scelta dei materiali. Meglio evitare: il calcestruzzo (a meno che non sia ecologico), il cemento e l’acciaio e preferire invece materiali che possono essere destinati a processi di uprecycling.
Altra scelta fondamentale riguarda quella del partner a cui si decide di affidare i rifiuti edili prodotti a seguito dell’attività di costruzione e/o di demolizione. È giusto premiare chi lavora nel rispetto dell’ambiente ed è in grado di offrire un servizio innovativo e sostenibile e, fortunatamente, sono già molte le imprese che privilegiano questo approccio.
Un sistema di controllo produzione efficace per impianti di trattamento e rifiuti inerti
Se le imprese da costruzione preferiscono l’approccio green di realtà all’avanguardia per gestire i rifiuti edili prodotti, alle imprese destinatarie, ossia a coloro che si occupano di trattamento e recupero rifiuti inerti non resta che adeguarsi mediante l’acquisizione di strumenti opportuni.
Una gestione efficiente risponde non solo ai canoni oggi richiesti dai clienti, ma consente anche di soddisfare le esigenze di risparmio energetico, economico e di ottimizzazione che interessano tutte le imprese.
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