Oggi le imprese di trattamento, smaltimento e recupero inerti hanno una grande opportunità: entrare in possesso di strumenti 4.0 per il controllo della produzione industriale, approfittando del credito d’imposta per beni strumentali. La digitalizzazione e la sostenibilità sono – e lo saranno ancora per molto tempo – le parole d’ordine per accedere e competere nei mercati internazionali. Approfondiamo.
Il recupero dei rifiuti inerti: i vantaggi per le imprese del settore
I materiali accumulati a seguito di costruzione e/o demolizioni di edifici od opere stradali sono definiti rifiuti inerti. Si tratta di rifiuti che non presentano una particolare minaccia per l’ambiente, a patto che questi non vengano abbandonati o smaltiti illecitamente.
Le imprese edili preferiscono affidare i rifiuti derivati dalle loro attività a imprese specializzate nel trattamento, nel recupero e nello smaltimento di rifiuti inerti per diverse ragioni:
- evitare i costi del conferimento in discarica
- salvaguardare l’ambiente
- evitare sanzioni onerose derivate dall’abbandono o dallo smaltimento illecito
Allo stesso modo, le imprese incaricate del recupero e del trattamento di materiali inerti hanno l’opportunità di soddisfare le richieste di un mercato sempre più sensibile alle problematiche ambientali e di approfittare dei vantaggi connessi. Un mercato composto sia dai singoli clienti, che preferiscono beneficiare dei vantaggi correlati all’acquisto di aggregati di qualità, sia da enti pubblici e privati che – per le loro collaborazioni – favoriscono le realtà imprenditoriali che lavorano nel rispetto dell’ambiente e della collettività.
Conquistare clienti e stazioni appaltanti con strumenti digitali e sostenibili
Per poter entrare “nelle grazie” delle stazioni appaltanti e delle imprese edili, le realtà dedite al trattamento, al riciclo e allo smaltimento di rifiuti inerti devono disporre di strumenti di controllo all’avanguardia e 4.0.
Cosa s’intende – in questa sede – con strumenti all’avanguardia? Sistemi e applicativi interconnessi e sviluppati in modo tale da abilitare i soggetti che ne entrano in contatto al controllo da remoto e in real time.
Grazie a questi strumenti, gli addetti al controllo produzione possono verificare che le quantità di materiale immesse nell’impianto siano conformi al dato definito; che la produzione rispetti i limiti di consumo energetico ed emissioni stabiliti dalla strategia aziendale; che l’attività di produzione interna non subisca interruzioni a causa di fermi macchina o micro-fermi.
Il consumo energetico e le emissioni di un impianto di trattamento/smaltimento inerti non vanno sottovalutati. Con il nuovo pacchetto economia circolare, l’Europa chiede a tutte le imprese produttrici di compiere maggiori sforzi per adeguare la propria produzione all’esigenza di conseguire presto gli obiettivi di transizione ecologica.
Oggi, le imprese che scelgono di acquistare strumenti che contribuiscono a risolvere i deficit aziendali e a produrre in ottica 4.0 e sostenibile possono sostenere l’investimento con il credito d’imposta per beni strumentali che lo Stato ha prorogato fino al 2022. Inoltre, queste stesse realtà potranno contare sulla reale possibilità di conquistare uno spazio certo nei mercati nazionali e internazionali.
Da inerti a materie prime seconde: generare valore in ottica 4.0
I cosiddetti aggregati realizzati da imprese di trattamento e riciclo inerti sono prodotti di qualità, che hanno lo stesso potenziale dei materiali naturali, venduti però ad un costo minore. Chi si dedica alla loro produzione sa benissimo quanto sia deleterio – sia in termini di costi che di produttività – fronteggiare i guasti imprevisti dei macchinari.
Oggi la digitalizzazione ha il potere di annullare tutto questo, di agevolare il monitoraggio della produzione, di connettere impianti e personale e di consentire all’impresa di produzione di approfittare di ogni prezioso secondo per generare valore.
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