La trasformazione digitale e tecnologica d’impresa secondo il modello dell’Industria 4.0 avviene mediante l’implementazione di beni strumentali ad hoc. Si tratta di beni le cui caratteristiche vengono descritte in specifici testi di legge; prodotti – materiali e/o immateriali – che l’azienda può acquistare sfruttando le agevolazioni e i crediti che lo Stato mette a disposizione. Proviamo quindi, a chiarire dei concetti che potrebbero essere determinanti, al fine di accedere a presenti e future misure di incentivazione.
La trasformazione digitale d’impresa secondo il modello Industria 4.0
Nel 2020 le imprese interessate al rinnovo dei propri processi produttivi in chiave tecnologica e digitale hanno potuto accedere a diversi tipi di agevolazioni, raggruppate sotto il cappello del Piano Industria/Transizione 4.0.
Dai voucher digitalizzazione al credito d’imposta 2020, ogni misura punta a supportare l’investimento dell’imprenditore, che si tratti di una consulenza specialistica o dell’acquisto di un bene strumentale.
Tra le agevolazioni previste, il credito d’imposta 2020 è sicuramente tra quelle che ha riscosso più successo; sia perché è stata introdotta con la Legge 160/2019 e le imprese hanno avuto modo di comprenderne le modalità prima dello scoppio della pandemia; sia perché permette agli interessati di beneficiare in maniera più immediata del credito messo a disposizione, rispetto a quanto avveniva con l’iper e il super ammortamento.
Come anticipato dal Documento Programmatico di Bilancio (DPB) inviato nei mesi scorsi alla Commissione Europea, il credito d’imposta per beni strumentali 4.0 potrebbe essere riproposto (con una piccola modulazione) nella Legge di Bilancio 2021. Pertanto, riteniamo giusto fornire dei chiarimenti su temi che suscitano ancora qualche dubbio, come l’interconnessione e l’integrazione automatizzata dei beni strumentali.
Per conoscere i dettagli riguardo al credito d’imposta 2020 consulta questo nostro approfondimento.
Interconnessione e integrazione automatizzata: caratteristiche tassative
I beni acquistabili sfruttando i benefici del credito d’imposta sono divisibili in tre tipi: beni strumentali materiali, funzionali alla trasformazione digitale e tecnologica dell’impresa, e legati al filo dell’Industria 4.0; beni strumentali immateriali come: software, programmi, sistemi, piattaforme, app e altri tipi di beni, come mezzi di trasporto, ecc.
I beni strumentali materiali per essere definiti tali e dunque abilitanti alla trasformazione Industria 4.0 devono avere cinque caratteristiche:
- Controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
- Interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica (da completare entro la fine dell’esercizio durante il quale il bene agevolato è entrato in funzione);
- Integrazione con il sistema logistico della fabbrica e/o altre macchine (integrazione automatizzata);
- Rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza.
Interconnessione: di cosa si tratta?
Il termine interconnessione rimanda a qualcosa che trasmette contemporaneamente a due o più elementi. Applicata in ambito tecnologico e industriale, l’interconnessione diviene una caratteristica che si completa mediante due requisiti obbligatori.
Innanzitutto, per essere qualificato come interconnesso, un bene strumentale deve favorire lo scambio di informazioni con i sistemi interni (es.: sistemi di monitoraggio locale o da remoto, sistema gestionale, ecc.) e/o esterni (es.: clienti, fornitori, supply chain, ecc.) attraverso l’uso di un collegamento basato su specifiche documentate e disponibili pubblicamente.
Inoltre, l’identificazione del bene strumentale deve essere univoca; la provenienza delle informazioni deve essere chiara e scandita mediante l’uso di standard internazionali, ad esempio gli indirizzi IP.
Integrazione automatizzata: cosa significa?
L’integrazione automatizzata è un’altra peculiarità fondamentale per i beni strumentali 4.0. Significa che questi devono essere integrati con il sistema logistico della fabbrica, o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo.
L’integrazione può essere fisica e/o informativa; nel primo caso riguarda ad esempio i sistemi di movimentazione, nel secondo, invece, si riferisce ad esempio alla tracciabilità dei prodotti/lotti.
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