La gestione tradizionale aziendale presenta troppe lacune, si presta poco al cambiamento, consente di fronteggiare le esigenze del momento, ma non favorisce la previsione dei processi futuri. Perché bisogna assecondare modelli di business propri ad una gestione programmata e funzionale? Approfondiamo questi argomenti e la conoscenza di uno strumento 4.0 che favorisce la digitalizzazione aziendale senza invalidare l’operatività quotidiana dell’impresa.
Controllo produzione di fabbrica: perché la gestione programmata è essenziale
Chi programma o pianifica il lavoro da svolgere sceglie di predeterminare gli obiettivi, le politiche e le attività da compiere in un preciso periodo di tempo. Per un’impresa produttiva programmare significa acquisire in anticipo un complesso di nozioni per definire le decisioni da prendere per la gestione futura.
Nulla può essere lasciato al caso, specie quando in ballo c’è una strategia, quando si investe tempo e denaro, quando dietro l’attività di produzione c’è il sogno di un imprenditore e il duro lavoro della sua squadra. Spesso è proprio il “caso” a muovere gli eventi inaspettati, le scelte azzardate, gli insuccessi.
La gestione d’impresa tradizionale, attuata secondo le esigenze del momento e le scelte di solo coloro che sono al comando, va sostituita con la gestione programmata; una gestione che si basa sullo studio preventivo dei fenomeni di mercato e che coinvolge tutti gli organi aziendali.
Pianificazione aziendale: i vantaggi e le best practices di un piano di produzione aziendale
Il processo di programmazione/pianificazione aziendale si finalizza con la redazione di un piano (o un sistema di piani). Documenti in cui sono fissati gli obiettivi aziendali, quali decisioni a lungo termine (piano strategico, di investimenti, organizzativo), i mezzi mediante cui conseguire i fini stabiliti (piano operativo, a medio termine) e le operazioni da compiere entro un dato periodo di tempo, in genere a breve termine (piano di esercizio, di produzione, di vendita, finanziario e piano di ricerca e sviluppo).
I piani, specie quelli a breve termine, vengono condivisi tra gli addetti ai lavori e fungono da strumento guida per: coordinare e controllare la gestione nel suo complesso.
L’impresa che lavora nel rispetto di un piano di produzione sceglie di beneficiare dei suoi vantaggi, quindi di:
- ridurre i costi di lavoro: il processo produttivo diviene più fluido perché si riducono perdite di tempo e inefficienze;
- aumentare la capacità produttiva: l’uso consapevole, razionale e ottimizzato delle risorse e dei materiali permette di lavorare ad un ritmo costante e redditizio;
- limitare i costi di magazzino: quando la gestione programmata riguarda anche gli interventi di manutenzione di macchinari e impianti si ricava il solo vantaggio di acquistare pezzi di ricambio e scorte esclusivamente quando è realmente necessario;
- valorizzare il proprio prodotto: chi rispetta i tempi e le condizioni di consegna aumenta il valore del proprio servizio, dei prodotti finiti che offre sul mercato e potenzia l’immagine aziendale.
Quali sono gli ingredienti essenziali di un piano di produzione efficace?
Innanzitutto, bisogna fare delle stime, possibilmente attendibili; comprendere il dato circa le vendite potenziali, confrontarlo con la capacità produttiva dell’impianto e fissare gli obiettivi da conseguire.
Diventa essenziale, poi, mappare i processi produttivi attribuendo loro un tempo medio di esecuzione/completamento, al fine di ricavare un dettaglio tipo di ogni fase di produzione.
Ciò permetterà di individuare se ci sono processi standard, di usarli come base per stabilire future routine e accelerare la produzione, ma anche l’attività di programmazione.
Altro step fondamentale è l’individuazione di eventuali tempi “morti” tra un ciclo produttivo e l’altro. Quest’attività permetterà di ottimizzare la capacità produttiva aziendale e di strutturare tempi e condizioni di consegna, tenendo conto anche degli imprevisti, perché si sa: è possibile limitarli, ma non escluderli.
I fallimenti insegnano: è giusto tenere traccia anche di ciò che non ha funzionato, di eventi che – se storicizzati – permettono di ricavare dati da analizzare e interpretare, dati da cui partire per capire quanto è accaduto, in che modo e che effetto ha avuto sulla produzione.
Infine, come ultima indicazione, proponiamo di partecipare al cambiamento. Il mercato cambia di continuo, le imprese devono adeguarsi alle esigenze dei consumatori e dei clienti, potenziali e acquisiti. Pertanto, è essenziale assecondare l’evoluzione naturale del processo produttivo ricorrendo alla tecnologia e a strumenti di controllo produzione in fabbrica e gestione efficaci.
Sistema monitoraggio industria 4.0: è il momento giusto per agire
L’Unione europea, inclusa l’Italia, incentivano la crescita economica dei Paesi membri attraverso incentivi e agevolazioni diverse, finalizzate alla promozione della transizione sostenibile e digitale delle realtà imprenditoriali europee.
Oltre alle risorse del Recovery Plan, l’Italia ha scelto di prorogare i termini di un’agevolazione che negli anni ha avuto un grande successo; si tratta del credito d’imposta per beni strumentali, un incentivo parte del Piano Industria 4.0 (Poi Piano Transizione 4.0). Per potervi accedere le imprese devono individuare il bene strumentale giusto, capace di favorire l’interconnessione dei macchinari, la digitalizzazione dei processi e l’innovazione sostenibile degli impianti di produzione.
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