Gestione rifiuti: il decreto che aumenta gli oneri delle imprese

Il Decreto 116/2020 è appena entrato in vigore. Dal 26 settembre la normativa sulla gestione dei rifiuti subisce un cambiamento che rivoluzionerà le attività delle imprese del settore, dedite al trattamento, al recupero e allo smaltimento dei rifiuti. Vediamo cosa cambia e come ottimizzare il controllo degli impianti con un software 4.0 agevolabile.

Normativa gestione rifiuti: novità sul fronte rifiuti e imballaggi

L’11 settembre 2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n. 116 del 3 settembre 2020. Il decreto recepisce due delle quattro direttive europee approvate dall’UE lo scorso giugno in materia di imballaggi e di rifiuti di imballaggi, ossia: la direttiva UE 2018/851 (che modifica la precedente 2008/98/CE) e la direttiva UE 2018/852 (che modifica la direttiva 1994/62/CE).

Circolarità e valorizzazione dei rifiuti: sono queste le parole chiave che l’Italia intende utilizzare per spingere il rinnovamento del sistema gestione rifiuti nazionale.

Un breve passo indietro per comprendere le novità del decreto rifiuti

Prima di addentrarci nella conoscenza delle novità legislative – che determinano l’aggiornamento del testo unico ambientale – bisogna chiarire qualche concetto. Innanzitutto, è bene sapere che l’espressione “gestione rifiuti” viene ampiamente utilizzata dalla legislazione italiana. Si tratta, infatti, di una locuzione che include attività diverse e che riguardano tutte le aziende che in qualche modo hanno a che fare con i rifiuti, sia quelle che producono rifiuti alla fine di un ciclo di produzione, sia quelle che trattano il rifiuto perché interessate al loro recupero o smaltimento.

In Italia la “gestione dei rifiuti” è disciplinata dal D. Lgs. 22/97, il cosiddetto Decreto Ronchi. Una vera e propria legge quadro che disciplina un settore specifico al fine di assicurare un elevato grado di protezione dell’ambiente e la tutela della salute dell’uomo. Nel 2006 il Decreto Ronchi subisce le modifiche introdotte con il D. Lgs. 152/2006, meglio conosciuto come Codice dell’Ambiente; in particolare in materia di criteri gestionali dei rifiuti prodotti in azienda. Oggi l’Italia sceglie di avviare una nuova rivoluzione, scopriamo come.

Le novità del Decreto Rifiuti: cosa cambia?

Il neo D. Lgs. 116/2020 modifica una parte sostanziale del Testo Unico Ambientale (D. Lgs. 152/2006); ne modifica interamente la parte IV e introduce cambiamenti che interessano tutti i soggetti pubblici e privati che producono, raccolgono, trasportano, recuperano e smaltiscono rifiuti.

Cambiano alcune definizioni, come quella sui rifiuti urbani che ora include anche quei rifiuti finora identificati come rifiuti speciali assimilati urbani, se simili per natura e composizione a quelli domestici.

Cambiano le disposizioni in materia di deposito temporaneo, classificazione e criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica.

Inoltre, se le aziende produttrici devono interfacciarsi con il neo concetto di responsabilità estesa, quelle dedite al trattamento dei rifiuti devono invece fare i conti con la revisione della disciplina sulla tracciabilità dei rifiuti.

Gli operatori del settore devono prepararsi alla prossima entrata del sistema RenTri. Il sistema sarà integrato nel Registro Elettronico Nazionale – istituito a seguito della conversione del D. L. 135/2018 e dell’abolizione del Sistri – e sarà gestito dall’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Il sistema avrà poi due sezioni: anagrafica e tracciabilità. La prima accoglierà i dati dei soggetti iscritti e le informazioni relative alle autorizzazioni per l’esercizio dell’attività; la seconda conterrà i dati relativi alle singole movimentazioni e i dettagli circa i percorsi dei veicoli.

Con il Decreto Rifiuti 2020, cambiano poi le logiche di finanziamento delle differenziate – con i sistemi EPR –, compaiono importanti novità in materia di impianti e viene assegnato il compito al Ministero dell’Ambiente di definire il “Programma Nazionale di gestione dei rifiuti”.

Valorizzare i rifiuti nel rispetto delle disponibilità della Terra

Ogni prodotto ha una storia naturale: viene creato, poi commercializzato, usato per un tempo più o meno lungo e poi gettato, trasformandosi così in rifiuto. Questa semplice storia pone in stretta connessione aziende produttrici e imprese di recupero/smaltimento rifiuti. Tutte loro, infatti, devono valorizzare le materie prime e le risorse energetiche che impiegano perché la Terra ha una disponibilità limitata e determinata di materie prime e combustibili fossili.

Ciò spinge l’Italia a desiderare uno sviluppo economico che sia in armonia con la capacità dell’ambiente di generare le risorse utilizzate senza alterarne l’equilibrio. Un desiderio che trova realizzazione nel nuovo decreto rifiuti e che deve includere le necessità di ogni singolo imprenditore coinvolto, il quale sarà incentivato all’acquisto di sistemi di controllo efficaci mediante agevolazioni statali, al fine di ridurre gli sprechi e ottimizzare le prestazioni aziendali.

Controllo impianti di recupero/smaltimento rifiuti: un software 4.0 agevolabile

Le imprese dedite al trattamento dei rifiuti sono interessate da un flusso quotidiano di lavoro che deve sempre avvenire nel rispetto di più fattori: disciplina legislativa, autorizzazioni possedute, capacità degli impianti di cui sono dotate, richieste del cliente, ritmi dei lavoratori e – fondamentale – anche dell’esigenze dell’ambiente. Ciò determina lo svolgimento di attività complesse – strategiche, analitiche e operative – che vanno attentamente monitorate affinché tutto fluisca in modo giusto.

Alla luce anche delle recenti novità normative, tutte le aziende di piccole, medie o grandi dimensioni devono cominciare a vagliare l’opportunità di acquisire un software per il controllo degli impianti di produzione. Un prodotto che sia in grado di porre in connessione gli impianti con gli operatori addetti al controllo; che consenta di fare analisi e programmare le attività di manutenzione; di trattare o recuperare il rifiuto; produrre nel rispetto dell’ambiente monitorando consumi energetici ed emissioni di gas ad effetto serra.

La soluzione è kontrolON! Il software per il controllo della produzione per impianti industriali progettato da Tecno, che agevola il lavoro degli operatori, liberandoli da trascrizioni manuali e controlli fisici, dando priorità a: riduzione dei tempi, ottimizzazione delle performance e risparmio economico.

kontrolON è compatibile con le agevolazioni industria 4.0 e si classifica come l’unico prodotto presente oggi sul mercato in grado di sottoporre alle proprietà una soluzione unica per: controllare lo stato degli impianti intervenendo con la manutenzione predittiva, monitorare l’andamento della produzione definendo ore lavorate, merce in entrata e merce in uscita e ridurre gli sprechi energetici aziendali.

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